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Attenzione all’antropomorfizzazione e alla reificazione !!!

  • thefamilydogasd
  • Aug 6, 2014
  • 2 min read

Di cosa si tratta?

Sono due modi opposti, e molto diffusi di considerare i cani che spesso minano alla base la relazione.

Con reificazione (lat. res facio: considero come cosa) ci si riferisce alla tendenza di considerare il cane come un oggetto, una cosa: molto spesso il cane viene considerato un antifurto, uno status symbol, uno strumento di caccia.

Quanti cani vediamo legati a una catena, chiusi in un box, o abbandonati a se stessi in giardino, senza avere il minimo contatto con il proprietario, o sfoggiati in giro come se fossero il nuovissimo modello di auto o la borsa all’ultima moda, appena acquistati?

Il loro ruolo è abbaiare agli intrusi, e a maggior ragione non si permette al cane di socializzare, altrimenti non svolgerebbe bene il suo compito.

Oppure servono a dare un tono sociale al proprietario, e il loro “uso” è limitato alla moda del momento, quanti chihuahua/pinscher in borsetta, o bull terrier con collare a punte vi È capitato di vedere?

Negli ultimi tempi si è passato all’esatto opposto: l’antropomorfizzazione.

Antropomorfizzare (gr. Anthropos: uomo e morphè: forma) un cane vuol dire attribuirgli delle caratteristiche e atteggiamenti che sono proprie dell’essere umano; affermando ad esempio che il cane faccia i dispetti, o i capricci, o vezzeggiandolo come se fosse un bambino.

Di conseguenza si tende a trattare il cane come se fosse un essere umano, a prendere spesso il cane in braccio, a farlo dormire nel letto, gli si fanno indossare abitini vari.

E quante volte sentiamo dire: “E’ come un figlio!”? Considerare il cane come un surrogato umano, un sostituto di qualcuno che non c’è, non c’è più o che si desidera avere può essere fuorviante.

A causa di questi atteggiamenti estremi e spesso inconsapevoli, il cane perde la propria identità, è confuso, e la relazione è compromessa, poiché il cane cercherà di ribellarsi causando lo stupore e il disappunto del proprietario che non riesce a capirne la ragione, visto che “non gli fa mancare nulla”.

Considerare il cane come CANE è un buon inizio per costruire una relazione solida e duratura, e un educatore cinofilo può aiutare a capire quali siano gli atteggiamenti giusti da adottare per evitare le incomprensioni.

comp_antropomorf.png

Sara Cascone (Educatore Cinofilo A.P.N.E.C.)

 
 
 

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